Istituto fondato a Firenze nel 1582 da cinque membri
dell'Accademia fiorentina (B. Canigiani, A.F. Grazzini, G.B. Deti, B. de' Rossi
e B. Zanchini). Ebbe dapprima solo finalità di intrattenimento piacevole
e letterario, senza la solennità dell'erudizione seria. I soci si
chiamarono con molta modestia
Crusconi; la denominazione fu poi cambiata
dal nuovo socio L. Salviati, il cui soprannome era "Infarinato", in
Accademici della Crusca. Nel 1586 la società si diede uno statuto
e precisò la sua finalità di difesa e culto della lingua e della
letteratura fiorentina del Trecento: il nuovo assetto prevedeva la pubblicazione
di lavori seri e impegnativi, che guadagnarono presto all'
A. della C. un
notevole e duraturo prestigio. Il numero degli aderenti aumentò e ad essi
furono assegnate varie cariche; il motto degli accademici, i quali portavano
nomi sempre attinenti alla crusca e al pane, fu tratto da un verso del Petrarca:
"Il più bel fior ne coglie". Il
Vocabolario degli Accademici della
Crusca, iniziato nel 1591 e pubblicato a Venezia nel 1612, fissò il
modello di tutti i successivi vocabolari: in esso gli accademici, pur mantenendo
come modello i trecentisti toscani, accolsero anche latinismi e termini derivati
dall'uso parlato. L'importanza e l'attività dell'
A. della C.
andarono man mano affievolendosi, sinché nel 1783 il granduca Pietro
Leopoldo la fuse con quella degli Apatisti, creando l'
Accademia
fiorentina. Riacquistò la propria autonomia come ente a sé con
Napoleone, nel 1811; iniziò a curare una nuova edizione del
Vocabolario, il cui primo volume fu pubblicato nel 1863, ma nel 1923 il
lavoro venne sospeso alla lettera O dall'allora ministro della Cultura Gentile,
che ritenne troppo antiquati i criteri di compilazione. L'
A. della C.
limitò allora la propria attività alla pubblicazione di autori
classici, di documenti linguistici e di un periodico, "Studi di filologia
italiana", attraverso il quale si diede nuovo impulso allo studio filologico
degli scrittori italiani dei primi secoli. Nel 1955 l'
A. della C. decise
di iniziare la pubblicazione (1964) di un nuovo
Vocabolario storico in
cui si tenesse conto anche dei testi e dei linguaggi tecnici più
moderni.